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La chiesa figura nel 1156 tra le dipendenti da Canossa con il titolo di San Martino e viene nominata tra quelle della Pieve di Caviano in una carta del 1210. Nel XVII secolo risultava orientata in senso inverso; a fine secolo fu ricostruita con l'orientamento attuale.
Ad eccezione della facciata, rivestita da intonaco e con i tipici elementi decorativi settecenteschi, nel resto della struttura è chiaramente visibile il materiale costruttivo, un gradevole misto di mattoni e ciottoli. Spettacolare il campanile.
All'interno è custodita una tela raffigurante l'episodio biblico di Agar ed Ismaele nel deserto, attribuita a Guido Reni. La chiesa era separata dal paese dal rio della Chiesa che scorreva nell'area occupata dalla moderna piazza.
Ultimo aggiornamento: 31-05-2023, 14:34