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Il famoso Erbazzone reggiano (presente anche nella versione montanara, lo Scarpasòun) è ben più di una torta salata. E' una tradizione così antica da trovare le sue prime testimonianze nel latino Moretum (opera bucolica erroneamente attribuita a Virgilio ), che lo descrive come un misto di erbe condite con cacio, aglio, sale, olio e aceto, pestate in un mortaio e inserite in due dischi di farina e acqua cotti su una pietra rovente. Le diverse fonti ipotizzano successive trasformazioni e varianti sull'arco appenninico, che avrebbero dato origine anche alla ligure torta pasqualina.
Nella tradizione reggiana è un piatto della cucina contadina, dal consumo stagionale, che seguiva quello della disponibilità della bietola, da fine maggio a novembre
Nella sua forma più diffusa l'Erbazzone è un ripieno di bietole o spinaci, parmigiano-reggiano, aglio o cipolla, lardo cotti insieme e racchiusi tra due strati di pasta non lievitata di farina di grano tenero; ma permangono molte varianti, tutte gustosissime, legate all'invenzione quotidiana e alle tradizioni locali (ricetta).
ALTRE INFORMAZIONI: Erbazzone Cenni storici sull'Erbazzone
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Ultimo aggiornamento: 25-08-2023, 09:34